UN APPELLO AL VOTO
Domani saremo chiamati a votare per ben due cause in gran parte d'Italia: amministrative ed europee.

Di fronte a dati di astensionismo allarmanti e ad una sempre più grande distanza che intercorre fra cittadini e politica, un appello al voto è per noi doveroso.
La storia insegna che laddove manca fiducia nelle istituzioni, si fa largo il dispotismo dei pochi e la democrazia muore.
Il diritto al voto è a noi automaticamente conferito, ma da altri è stato sudato e altri ancora lo devono conquistare.
In questo diritto è insito un dovere: quello di usarlo, ma con coscienza, liberamente.
Il non voto è il peggior spregio che un cittadino possa commettere nei confronti di chi ha lottato affinché i prossimi potessero goderne.
Il non voto di uno, poi dell'altro e poi dell'altro ancora equivalgono ad una pugnalata dietro l'altra alla democrazia.
È dal voto che ripartono politica ed istituzioni.
L'8 e 9 giugno non ci sono impegni che tengono o motivi che valgono: si deve votare.